Call It Blazing

La copertina di Call It Blazing, quest’immagine in bianco e nero di un motociclista in fuga sulla polvere della provincia americana, non poteva essere più azzeccata. E in effetti le canzoni del primo album full-length degli A Classic Education sono state ispirate, così si racconta, da un libro di fotografie in bianco e nero di Danny Lyon scovato dal leader del gruppo Jonathan Clancy in una libreria bolognese. Un colpo di fulmine, così quelle bande di bikeriders della Chicago anni Cinquanta sono diventate le protagoniste inconsapevoli delle atmosfere del disco, giovani scalpitanti proiettati verso i loro sogni di eterna leggerezza in lotta contro il peso di una realtà difficile. La romantica illusione senza tempo di ogni generazione, la voglia di scappare e la consapevolezza del dover tornare, prima o poi.
Registrato su nastro negli studi di John Taveniere a Brooklyn, New York, Call It Blazing è un album magico, che riesce a combinare l’essenza ruvida e ribelle del rock’n’roll con la delicata eleganza melodica del pop, un po’ di Velvet Underground e un po’ di Go-Betweens, chitarrine sixties e sporcizia post-punk, approccio lo-fi e arrangiamenti impeccabili. I riferimenti sono inevitabilmente tanti, ma largamente digeriti e rielaborati in centinaia di festival e concerti in giro per Europa e Nord America. Ormai gli A Classic Education hanno trovato la propria identità e Call It Blazing, che esce in Italia per La Tempesta International (in vinile per la Tannen Records), in tutto il mondo per Lefse e in Giappone per Moor Works, è uno dei miei dischi preferiti per quest’anno. La canzone più bella è “Billy’s Gang Dream”, da sparare altissima lasciandosi tutto alle spalle.

Call It Blazing (La Tempesta International/Tannen Records)

About claudiagalal

Fifty Italian, fifty Egyptian, vegetarian, music and gigs addicted.
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